
Dal 5 dicembre 2018 al 27 gennaio 2019
Istituto Storico Parri — Museo della Resistenza
Ex-refettorio delle monache — Convento di San Mattia
Via Sant’Isaia 20, Bologna
Inaugurazione mercoledì 5. 12. 2018, ore 17.00
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Una collaborazione fra Accademia di Belle Arti e ANPI Bologna.
A cura di Mili Romano e Gino Gianuizzi.
Interventi artistici di Francesca Acerbi, Sara Ayesa, Roberta Cacciatore, Alessandra Carta, Matteo Alessandro D’Antona, Ana Ferriols Montanana, Gabriella Presutto, Margherita Tony Raponi
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A seguito di una serie di incontri (in Accademia con Jadranka Bentini, Mauria Bergonzini, Maria Rosa Pancaldi in rappresentanza dell’ANPI) e ricerche di archivio, passeggiate e interviste, ascoltando e rielaborando le storie di chi c’è ancora, in un dialogo continuo fra l’Accademia e la città, i giovani artisti allievi del laboratorio di arte pubblica Dalla rappresentazione all’azione si sono misurati con la storia della Resistenza a Bologna, e con due temi rimasti un po’ in ombra: la presenza e l’azione della stampa clandestina prodotta dalle diverse voci resistenti e il ruolo esercitato dalle donne impegnate non solo nell’opera di capillare diffusione, ma anche in ogni fase di produzione, a partire dalla vera e propria ideazione e redazione dei contenuti.
Nel far questo non ci si è posti limiti né di linguaggi né di spazi. Abbiamo deciso che la forza di questo progetto, nel suo insieme e nelle singole opere, sarebbe stata la sua capacità di propagarsi, il suo essere in progress, il suo divenire nello spazio e nel tempo presente.
A segnarne l’inizio saranno, il 5 dicembre, una mostra nelle sale dell’Istituto Parri e, in contemporanea, dei segni grandi e piccoli nella città.
Da dicembre, e fino alla prossima primavera, alleazioni e alle opere presenti nelle sale dell’Istituto Parri ( fino al 27 gennaio 2019) faranno eco una serie di segni, effimeri e permanenti nella città, e, nelle aree verdi antistanti le sedi delle istituzioni e delle biblioteche di Bologna e dell’area metropolitana che hanno aderito, alcuni cartelli stradali, da noi ideati come simbolico format e trait d’union dell’intera manifestazione.
I progetti selezionati in questa prima fase sono: un libro d’artista-archivio “tattile” di Matteo Alessandro D’Antona che ha anche ideato il logo del progetto; dei volantini che rielaborano
graficamente e riattualizzano fogli di vecchi ciclostilati o stampe originali da distribuire nel
corso di un’azione performativa (Sara Ayesa, Ana Ferriols Montanana e Margherita Tony Raponi); un’installazione-performance (Roberta Cacciatore); un’installazione audio che ci riporta il racconto di ultimi testimoni (Gabriella Presutto); una mappa che avvicinando simbolicamente la Resistenza storica e la sua forza d’urto alla “resistenza” di un circuito elettrico, spezzettandosi in una serie di adesivi segnerà vari luoghi della città (Alessandra Carta); una mappa tessile in cui i nomi ricamati delle partigiane particolarmente dedicate al lavoro della stampa tracciano le strade che uniscono i luoghi dove si trovavano le redazioni e le tante tipografie clandestine (Francesca Acerbi). Una visionaria segnaletica stradale, riprendendo alcuni dei lavori artistici in mostra, ci restituisce, come “reperti” di un archivio diffuso, l’inedito diario di Luciano Bergonzini, partigiano e studente universitario, la camicetta rossa di Vinka Kitarovic, giovanissima partigiana, volantini che chiamano all’azione le donne, toccanti apparizioni negli spazi verdi della città.
Segni di Resistenza è stato inserito anche come uno dei temi del Premio Roberto Daolio per l’arte pubblica2017 — 2018.
La memoria, riattualizzata così attraverso i linguaggiartistici più diversi e vivificata come esperienza profonda dai giovani, non soltanto fa riemergere dall’oblio tracce dimenticate ma si propaga come un’onda di energia, come un segno del presente e promessa di un futuro possibile solo se non smemorato.
Segni di Resistenza sarà attivo fino a giugno 2019 con altri interventi artistici e sempre nuove adesioni e coinvolgimenti.
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Istituzioni e biblioteche che hanno a tutt’oggi aderito e con le quali è iniziata una collaborazione: Centro civico quartiere Porto Saragozza, Centro civico quartiere Santo Stefano, Centro civico quartiere San Donato, Gruppo Speleologico Bolognese-Unione Speleologica Bolognese e Museo di Porta Lame, Comune di Pianoro, Associazione Orlando e Associazione Giardino Lavinia Fontana.
Biblioteche: Archiginnasio, Cesare Malservisi, Casa di Khaoula, J.L.Borges, Luigi Spina, OrianoTassinari Clò,Scandellara, Roberto Ruffilli, Natalia Ginzburg, Borgo Panigale, Orlando Pezzoli, Silvio Mucini (Pianoro), Biblioteca Italiana delle Donne.
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con il patrocinio di:
Assemblea Legislativa regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Istituzione Biblioteche Bologna, Museo della Resistenza di Bologna, Comune di Pianoro.
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